Android dopo la sua comparsa pressoché sorprendente, è riuscito a superare i suoi stessi limiti, raggiungendo una vittoria schiacciante dal punto di vista del miglioramento delle proprie prestazioni. La prima versione del sistema operativo fece capolino sul mercato nel 2008 e comprendeva funzionalità come il browser, la fotocamera, il sistema Wi-fi e anche una innovativa gestione delle cartelle, il tutto accompagnato dalla prima interfaccia grafica personalizzabile.
Successivamente si susseguono la versione 1.1, modificata soltanto nell’interfaccia di programmazione dell’applicazione, e poi la nota 1.5 caratterizzata dalla denominazione “Cupcake”. Questu’ultima segnerà l’entrata di Android nell’olimpo dei sistemi operativi per dispositivi mobili. Infatti la tastiera virtuale valorizzata dalle animazioni, le funzioni di registrazione video e riconoscimento vocale, affianco all’installazione del Bluetooth Stereo e all’evoluzione dei widget faranno di lui il simbolo della nuova tecnologia.
Con l’1.6 vi sarà una notevole differenza soprattutto a livello di navigazione tra i vari menu – con oltretutto l’inserimento di differenti risoluzioni dello schermo – e sul Web; ma sarà poi con la versione 2.0 che Android rivoluzionerà totalmente l’idea di cellulare: non solo verrà inserito il dispositivo Bluetooth per l’invio dei files, ma l’utente potrà addirittura rilevare i propri contatti di Facebook e Twiitter, rimanendo così sempre in contatto con essi e sfruttare il nuovissimo Google Navigator.
Nel 2010 esce invece sul mercato la 2.2, con il nome Froyo, che comporterà dei nuovo cambiamenti che porteranno alla visione di un cellluare multioperativo e dalle qualità impensabili, come il browser, l’uso di AdobeFlash e un sistema molto più agile che può contare su una memoria esterna aggiuntiva. A seguire dopo la 2.3 comparirà la versione 3.0 con un kernel più potente, l’accelerazione dell’hardware e l’opzione multitasking.
A ruota usciranno la versione 3.1 e la 3.2 che approderanno alle recenti 4.0 e la 4.1, due piccoli capolavori dell’industria della tecnologia, rinnovati sia nel software che nell’hardware, più vicini all’essere dei computer che dei semplici telefonini.